Fringe benefit 2025/2026 auto aziendale: tassazione e novità normative

Dal 1° gennaio 2025 è cambiata la tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali: vediamo insieme come funziona il nuovo sistema basato sull’alimentazione, le soglie di esenzione 2025/2027 e le implicazioni per aziende e fleet manager.
August 7, 2024
19.11.2025
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Dal 1° gennaio 2025 è cambiata la tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali: vediamo insieme come funziona il nuovo sistema basato sull’alimentazione, le soglie di esenzione 2025/2027 e le implicazioni per aziende e fleet manager.

Introduzione: cambiano i criteri di tassazione

Dal 1° gennaio 2025 cambiano i criteri di tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali.

Il nuovo sistema, previsto dalla Legge di Bilancio 2024, introduce un meccanismo di calcolo basato sul tipo di alimentazione del veicolo, superando quello attuale fondato sulle emissioni di CO₂.

Questa modifica:

  • avrà impatti significativi per le aziende e per i fleet manager,
  • porterà a dover aggiornare policy e strategie di gestione del parco auto aziendale.

In sintesi: le principali novità 2025/2026 sui fringe benefit per l’auto aziendale

La tassazione

La tassazione sarà basata sul tipo di alimentazione (non più sulle emissioni):

  • elettriche e a idrogeno: 25% imponibile,
  • ibride plug-in: 35%,
  • Ibride full/mild: 45%,
  • benzina, diesel, GPL, metano: 60%.

Le soglie di esenzione

Le soglie di esenzione saranno più alte:

  • 660 € nel 2025,
  • 1.000 € per i lavoratori senza figli a carico e 2.000 € per i lavoratori con figli a carico nel 2026–2027.

Gli incentivi

Ci saranno incentivi per:

  • la mobilità sostenibile,
  • la riduzione delle emissioni.

Cosa cambierà per le aziende

Sarà necessario, per le aziende, aggiornare:

  • car policy,
  • contratti,
  • sistemi di calcolo.

Che cosa sono i fringe benefit e come funzionano?

I fringe benefit:

  • sono benefici secondari, accessori, sono “qualcosa in più” che il datore di lavoro offre al dipendente (fringe, in inglese, indica il margine, il bordo, l’ulteriore, il secondario) in maniera del tutto volontaria,
  • non sono un obbligo aziendale,
  • sono una forma di retribuzione – elargita dall’azienda al lavoratore – che affianca e completa quella tradizionale, è il cosiddetto «compenso in natura», sono beni e servizi che l’impresa concede (per scelta autonoma o concordata) ai dipendenti,
  • fanno parte del piano di welfare dell’azienda,
  • hanno proprio lo scopo di gratificare i collaboratori per la bontà del lavoro svolto e di motivarli affinché operino sempre meglio,
  • sono un incentivo mirato a soddisfare, a donare benessere, e a incoraggiare i propri salariati,
  • esistono per legge (articolo 2099 comma 3 del Codice Civile).

Ne esistono di diversi tipi, coprono numerosissimi aspetti, perché sono estremamente personalizzabili, a seconda delle inclinazioni e delle necessità dei destinatari.

Vediamo allora, in questo articolo:

  • i tipi di fringe benefit,
  • l’auto aziendale come fringe benefit,
  • la tassazione dell’auto aziendale come fringe benefit,
  • l’importanza del fringe benefit e la spiccata tendenza verso le auto ibride ed elettriche,
  • le novità sui fringe benefit per il 2025,
  • i cambiamenti per il 2026/2027,
  • come calcolare il fringe benefit con il software di Avrios,
  • i vantaggi del calcolo con il software di Avrios.

I tipi di fringe benefit

Esistono numerosi tipi di fringe benefit:

  • servizio mensa (aziendale, convenzionata, luoghi di ristorazione convenzionati vicini alla sede aziendale,…),
  • buoni pasto (anche per la pausa pranzo per chi lavora da casa),
  • telefono/pc/tablet,
  • polizze assicurative,
  • cassa sanitaria,
  • supporto per mutui/finanziamenti,
  • buoni scuola,
  • sconti/convenzioni,
  • auto aziendale,
  • e così via.

Vediamo, nello specifico:

  • i dettagli legati alle auto aziendali come fringe,
  • le novità sulla tassazione del 2025/2026.

L’auto aziendale come fringe benefit

Tra i fringe benefit prediletti dai dipendenti, accanto ai buoni pasto, ecco proprio l’auto, la quale può essere concessa (come nella maggior parte dei casi) a uso promiscuo (sia per scopi lavorativi che personali, nel caso in cui il veicolo sia a noleggio o in leasing) oppure a uso personale (quando il mezzo è di proprietà dell’azienda).

Per i lavoratori, poter usufruire di un’auto in questa chiave è altamente vantaggioso perché:

  • non devono accollarsi le spese dell’acquisto/noleggio del veicolo,
  • non si occupano delle spese di manutenzione,
  • non devono pensare all’assicurazione, al bollo, al carburante (se presente carta carburante fornita dalla compagnia),
  • utilizzano il mezzo per spostamenti legati al lavoro durante la settimana,
  • sfruttano il veicolo per le proprie necessità nel tempo che eccede rispetto a quello lavorativo.

Tuttavia, pur essendo un servizio che agevola e motiva il dipendente, non è del tutto gratuito, proprio perché si somma al suo reddito. Sull’auto aziendale come fringe benefit grava dunque una forma di tassazione regolata dall’Art. 51 del T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Cerchiamo di capirne i risvolti.

La tassazione dell’auto aziendale come fringe benefit

Entrando, l’auto aziendale, a far parte – in qualità di fringe benefit – del reddito del dipendente, essa viene tassata. Ma in che modo?

  • Per gli accordi sulla concessione dell’auto come fringe benefit presi prima dell’1 luglio 2020, la tassazione si basa sulle tabelle chilometriche Aci (si tratta di tabelle     pubblicate annualmente sulla Gazzetta Ufficiale. Vi si trovano i valori per tutti i veicoli esistenti sul mercato, suddivisi per tipologia, per motorizzazione e per il loro essere in produzione o meno): «è considerato reddito del dipendente il 30% del costo che deriva dal percorrere quindicimila chilometri in un anno con quel determinato tipo di     automobile», recita la normativa.
  • Per gli accordi sulla concessione dell’auto come fringe benefit presi a partire dall’1 luglio 2020, invece, la tassazione dei veicoli a uso promiscuo è inversamente     proporzionale al livello di emissioni dell’automobile in questione (più inquinano, più costano ai dipendenti).
  • Per i contratti stipulati dall’1 gennaio 2021, inoltre, grazie a un emendamento al Decreto Sostegni-bis, cambiano le soglie di pagamento, si allargano leggermente le maglie: se prima, ad esempio, la tassazione era del 30% alla luce di emissioni di CO2 comprese tra i 61 e i 160 g/km, ora quel 30% comprende veicoli con emissioni tra i 61 e i 190g/km. Per emissioni tra 191 e 230 g/km diventa del 50%, e sopra i 230 g/km, è del 60%. La soglia resta invece immutata per la tassazione del 25% (veicoli con emissioni tra 0 e 60 g/km).

Considerando quindi che, più il veicolo inquina più viene tassato (in linea con la svolta green europea), i mezzi ibridi ed elettrici sono sicuramente i favoriti nella scelta dei dipendenti.

La tassazione fino al 2024

Fino al 31 dicembre 2024, la tassazione delle auto aziendali si basa sulle emissioni di CO₂.

Le percentuali di imponibile erano:

  • 25% per veicoli sotto i 60 g/km di CO₂,
  • 30% per veicoli tra 61 e 160 g/km,
  • 40% tra 161 e 190 g/km,
  • 50–60% oltre 190 g/km.

Questo sistema ha incentivato la diffusione di veicoli ibridi plug-in ed elettrici, più vantaggiosi sul piano fiscale.

Come risultano i fringe benefit in busta paga?

Per comprendere, a livello pratico, come i fringe benefit possano risultare nella busta paga del dipendente, ci rifaremo a uno studio approfondito di IPSOA,

Caso 1: dipendente con figli a carico

Nel 2023, il fringe benefit è stato pari a 3.000 euro (non tassati).

Nel 2024, se il fringe benefit sarà ancora di 3.000 euro:

  • 2.000 euro non verranno tassati (secondo la nuova Legge di Bilancio)
  • 1.000 euro verranno tassati.

Al dirigente questo costerà circa 280 euro, mentre al dipendente circa 270, con IRPEF al 24% e INPS al 3,19%.

Caso 2: dipendente senza figli a carico

Nel 2023, il fringe benefit è stato pari a 1.000 euro (tassati).

Nel 2024, se il fringe benefit sarà ancora di 1.000 euro, ma non verranno tassati

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Dal 2025, le novità normative: la tassazione si basa sull’alimentazione

Con il nuovo metodo, la tassazione viene semplificata e resa più chiara.

Dal 2025, la quota imponibile dipenderà esclusivamente dal tipo di alimentazione:

  • 25% per veicoli elettrici o a idrogeno,
  • 35% per ibridi plug-in,
  • 45% per ibridi full o mild,
  • 60% per benzina, diesel, GPL o metano.

L’obiettivo è premiare le aziende che investono nella transizione ecologica e rendere il calcolo più lineare per i fleet manager.

Le soglie di esenzione 2025–2027

La riforma prevede anche un aumento delle soglie di esenzione dei fringe benefit complessivi (auto, buoni, welfare, eccetera):

  • 258,23 € nel 2024,
  • 660 € nel 2025,
  • 1.000 € per i lavoratori senza figli a carico e 2.000 € per i lavoratori con figli a carico nel 2026–2027.

Questo consente e consentirà una maggiore flessibilità nella gestione del pacchetto di benefit e un potenziale vantaggio per dipendenti e aziende.

Le implicazioni pratiche delle novità normative 2025/2026 per le aziende e i fleet manager

L’aggiornamento normativo comporta la necessità di rivedere la gestione amministrativa, fiscale e operativa delle flotte aziendali.

Per semplificare l’approccio, i fleet manager possono concentrare le attività in tre aree:

  1. impatto fiscale,
  2. azioni operative,
  3. strumenti digitali e gestionali.

1. Impatto fiscale

L’impatto fiscale si ridurrà:

  • analizzando le nuove aliquote per ogni categoria di veicolo,
  • calcolando i costi reali dei fringe benefit in base al carburante,
  • valutando i risparmi derivanti dal passaggio a flotte elettriche.

2. Azioni operative

Le azioni operative consigliate saranno:

  • l’aggiornamento della car policy e dei contratti di assegnazione,
  • la programmazione della sostituzione dei veicoli più inquinanti,
  • il coordinamento delle scelte di flotta con gli obiettivi ESG aziendali.

3. Strumenti digitali e gestionali

Gli strumenti digitali e gestionali porteranno:

  • il monitoraggio di costi e impatti ambientali,
  • l’automazione del calcolo dei fringe benefit secondo i nuovi criteri,
  • l’analisi in tempo reale consumi, emissioni e TCO (Total Cost of Ownership).

Verso una mobilità aziendale sostenibile

Il nuovo quadro normativo sui fringe benefit auto:

  • non è solo un aggiornamento fiscale,
  • rappresenta un passo concreto verso una mobilità aziendale più sostenibile,
  • chiama le imprese a ripensare le proprie flotte in chiave ambientale, orientandosi verso veicoli ibridi o elettrici e adottando strategie di “green fleet management” che riducano l’impatto ambientale e i costi operativi.

Questa transizione, sostenuta dagli incentivi e dalle nuove soglie di tassazione:

  • diventerà un fattore competitivo nel 2026 e oltre,
  • premierà le aziende capaci di integrare sostenibilità, efficienza e responsabilità sociale in un’unica visione.

Conclusioni

La riforma dei fringe benefit auto aziendali 2025/2026 rappresenta un’evoluzione strutturale nella gestione della flotta aziendale. Se le aziende:

  • sapranno adattarsi in anticipo,
  • integreranno soluzioni digitali e strategie di green mobility,

beneficeranno di un vantaggio competitivo sia economico che reputazionale.

Come calcolare i fringe benefit con un software digestione come quello di Avrios?

Dopo l’aggiornamento delle car policy, piattaforme come quella di Avrios possono facilitare la gestione della nuova normativa.

Con Avrios, le aziende hanno la possibilità di:

  • simulare la tassazione dei fringe benefit in base al tipo di veicolo,
  • monitorare costi e emissioni in tempo reale,
  • generare report fiscali e gestionali per HR, CFO e fleet manager.

Si tratta di un approccio data-driven che aiuta a ridurre costi, migliorare la sostenibilità e garantire conformità normativa.

Con il software di Avrios, il calcolo si fa estremamente semplice e rapido, grazie all’automatizzazione che la piattaforma offre:

  • le informazioni sulle emissioni vengono estrapolate tramite il numero di telaio, che è identificativo per ciascuna vettura. (Dal numero di telaio si ricavano infatti     informazioni molto dettagliate su tutti gli aspetti del veicolo: colore carrozzeria, combustibile, tipo di cambio, configurazione, equipaggiamento, consumi, emissioni, …).
  • È bene, comunque, operare un doppio controllo, perché a volte il solo numero di telaio non basta (questo accade se, ad esempio, il costruttore non ha dichiarato tutti i dati relativi alle emissioni con estrema precisione).
  • Si caricherà, dunque, sulla piattaforma del software, anche il libretto del veicolo, che, sulla seconda pagina, al numero v.7, reca la specifica sulle emissioni della vettura.
  • Una volta noto, con precisione, il volume delle emissioni in grammi al chilometro, il software individuerà in autonomia, in pochi secondi, la classe di tassazione in cui inserire il veicolo concesso come fringe benefit al dipendente, in base agli aggiornamenti dei parametri operati dalla legge e dalle tabelle Aci e la proporrà già divisa nelle 12 mensilità.
  • Nel momento in cui si volesse avere il     calcolo per l’anno successivo, poi, appena le nuove tabelle Aci saranno disponibili, Avrios, in autonomia, preparerà (sempre in pochi secondi) la cifra e la renderà disponibile accanto a quella passata, così     che il fleet manager possa confrontarle direttamente.

I vantaggi del calcolo del fringe benefit con Avrios

Il software Avrios, dunque, grazie all’automatizzazione dei processi, consente:

  • di calcolare la tassazione dell’auto come fringe benefit in maniera rapida e sicura per l'anno in corso e per il successivo,
  • di escludere qualsiasi tipo di errore (legato invece al calcolo manuale),
  • di avere un enorme risparmio in termini di tempo (e, di conseguenza, di denaro per l’azienda).
Words by:
Emanuela