Il TCO nella gestione della flotta aziendale

Il TCO nella gestione della flotta aziendale è il costo totale di un veicolo per tutto l’arco di tempo del suo utilizzo. Come ottimizzarlo?

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July 13, 2022
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Che cos’è il TCO nella gestione della flotta aziendale?

Per TCO (Total Cost of Ownership) nella gestione della flotta aziendale si intende il costo totale di proprietà di un veicolo o, più semplicemente, il costo totale di un veicolo per tutto l’arco di tempo del suo utilizzo. È il costo onnicomprensivo che riguarda ogni mezzo di un parco auto, dall’acquisto/noleggio/leasing, alla manutenzione, a ogni operazione/spesa a esso legata.

Comprende dunque:

  • costi fissi (pagamento rate e/o canone fisso, tassa di proprietà, manutenzione ordinaria, assicurazione); e
  • costi variabili (carburante, tasse di circolazione, pagamento dei pedaggi, manutenzione straordinaria).

Perché il TCO è importante nella gestione della flotta aziendale?

Il TCO è determinante nella gestione della flotta aziendale perché il compito del fleet manager è proprio quello di ottimizzare i costi del parco automezzi, incrementando i profitti. Tenerlo sotto controllo rende dunque la flotta sempre più efficiente e performante, perché si arginano le uscite economiche sul breve periodo e si possono pianificare quelle imprescindibili (e non) sul lungo, con strategie mirate.

Ma come si calcola il TCO?

Come si calcola il TCO?

Non esiste ancora una formula universalmente riconosciuta per calcolare il TCO, ma ci sono costi standard che il fleet manager deve includere necessariamente nelle proprie considerazioni al fine di ottimizzare la gestione del parco auto. Occorre quindi una grande esperienza e una percezione accurata e capillare di tutti i dati per monitorare con successo il TCO.

(Un software di gestione, com’è naturale, supporta il fleet manager in maniera considerevole in questa operazione, permettendogli di avere una panoramica sempre aggiornata in tempo reale di tutte le informazioni riguardanti ogni veicolo, a portata di click).

Vediamo ora, nello specifico, quali siano i costi principali da considerare per tenere sotto costante osservazione il TCO e ottimizzarlo.

I principali costi che compongono il TCO e le strategie per contenerli

Da uno studio molto accurato di Deloitte. (intitolato Fleet Management in Europe. Growing importance in a world of changing mobility) è emerso che le principali voci di spesa che concorrono alla formazione del TCO sono: ammortamento, carburante, manutenzione, interessi, assicurazione, tasse, e management. Queste incidono in maniera differente sul totale.

Vediamo in quale misura.

  • Ammortamento: rappresenta il 41% del TCO totale. È l’inevitabile deprezzamento dei veicoli, la svalutazione che si presenta per via dell’usura e del divenire obsoleto dei modelli sul mercato. È la voce che grava in maniera più significativa sul costo totale del mezzo. Si potrebbe ovviare evitando di acquistare i veicoli e preferendo soluzioni di noleggio/leasing.
  • Carburante: rappresenta il 20% del TCO totale. Sta dunque al secondo posto, per rilevanza, dopo il deprezzamento dei veicoli ed è una voce del tutto imprescindibile. È possibile contenere i costi per il rifornimento delle auto aziendali con determinate accortezze e strategie che il fleet manager deve mettere necessariamente in atto.
  • Manutenzione: sta al terzo posto, per importanza, nel TCO e rappresenta, infatti, il 15% del totale. Sia essa ordinaria, o straordinaria, la manutenzione si attesta sempre come spesa necessaria. Per ottimizzarla, è consigliabile formare i driver in modo tale che da una guida sconsiderata passino a una eco-guida, che non solo aiuta nel contenimento dei costi per il carburante, ma è determinante per usurare meno i veicoli.   
  • Interessi: (12% del totale del TCO). Riguardano le modalità di noleggio e di leasing dei veicoli.
  • Costi di assicurazione: (8% del totale del TCO).
  • Tasse: (2% del totale del TCO). Si tratta delle spese per l’immatricolazione del veicolo, per il bollo, e per i costi amministrativi.  
  • Costi di gestione: (2% del totale del TCO). Si riferisce ai costi relativi alle risorse umane coinvolte nella gestione della flotta aziendale e ai costi operativi necessari.

Come si può tenere sotto controllo il TCO nella gestione di una flotta? Prospettive

Al fine di contenere e ottimizzare ogni voce del TCO, è opportuno che il fleet manager abbia sempre sotto stretto controllo tutti i dati relativi a ciascun veicolo della flotta, che possa monitorarli in tempo reale, che li analizzi e ne tragga materiale il più possibile completo per pianificare strategie presenti e future.

I nuovi trend relativi alla gestione delle flotte aziendali, comunque, si stanno muovendo verso i concetti più fluidi di MaaS e di Digital Rental, che sposteranno l’attenzione su altri aspetti anche nella considerazione del TCO.  

Per MaaS (Mobility as a Service) si intende una concezione di mobilità altamente condivisa e sostenibile che comprende e-mobility e micromobilità (mezzi leggeri e agili come biciclette, scooter, monopattini, …). Accanto ai veicoli tradizionali, dunque, ecco tutta una serie mezzi altamente sostenibili e a bassissimo impatto sociale ed economico.

In quest’ottica, si andranno sempre più abbandonando le soluzioni di leasing e di noleggio in favore di prospettive di car-sharing e di Digital Rental, i quali consentiranno, anche tramite app (quindi con estrema semplicità), di acquisire veicoli in tempo reale, senza vincoli temporali e di controllarli anche da remoto.

La tendenza sarà dunque quella che punterà alla velocità nella scelta dei mezzi e nella possibilità di utilizzo degli stessi, in ottica green, di contenimento dei tempi e, aspetto fondamentale, dei costi.